Le dichiarazioni di ieri di Delmonte sembrano uscite
da un film di Totò: "Farella, non sei d'accordo con me? Allora ti
querelo!"
Il merito delle questioni sollevate dal sottoscritto
durante la discussione in Consiglio comunale svolta la scorsa settimana non
c'entra nulla; il reato, tutto politico, che il sindaco imputa al sottoscritto
è quello di "lesa maestà". Delmonte continua ad amministrare il
Comune come un proprio feudo e non tollera nessuna forma di dissenso in
riferimento alle sue scelte. Scelte a volte inspiegabili, mai condivise con i
cittadini, come nel caso dell'acquisto degli immobili nell'area dell'ex
Cooperativa Muratori per realizzare 26 posti auto ad un costo complessivo di
510.000 euro (risorse che tra l'altro il Comune non ha e che dovrà richiedere
alle banche - speriamo non a Unipol! - facendo quindi pagare ai cittadini
interessi su interessi). Sarebbe meglio
che il sindaco ascoltasse i propri cittadini e non solo alcuni portatori di
interessi locali. La democrazia, soprattutto in un periodo come questo, implica
una relazione e un confronto continuo con la propria comunità e con le persone
in carne ed ossa, non con le lobby.
Davide Farella non getta fango su nessuno, si limita
solo a richiedere atti, collegare fatti e a renderli pubblici; attività
ordinarie per un normale Consigliere comunale. Il fango a volte si produce da
solo con le scelte che si adottano e, in questo caso, chi le adotta non è certo
il sottoscritto.
Davide Farella