CHI SIAMO

CAVRIAGO COMUNE è un MOVIMENTO CIVICO E DI SINISTRA che trova radici nelle tradizioni migliori della nostra comunità: PACE, DEMOCRAZIA, ANTIFASCISMO, LAICITA', PIENO RICONOSCIMENTO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

venerdì 23 gennaio 2009

06. URBANISTICA E TERRITORIO

URBANISTICA E TERRITORIO

Le ridotte dimensioni del nostro Comune (il più piccolo della provincia), la conseguente altissima densità abitativa (la più alta in provincia escluso il Comune capoluogo), indicano che non è più possibile continuare a costruire in modo intensivo, così come si è fatto negli ultimi anni. Il territorio non è una risorsa inesauribile, sacrificabile al concetto di “crescita infinita”.

In merito alla pianificazione territoriale proponiamo pertanto una svolta netta attraverso tre linee di indirizzo:

  • la revisione degli attuali strumenti urbanistici per tentare un contenimento dell’edificazione e in ogni caso una diluizione nel tempo degli interventi previsti;
  • l’attuazione dell’opzione “zero consumo di territorio”, prevedendo, con accordi tra le parti, la possibilità di sottrarre aree all’edificazione, per ridestinarle a verde pubblico o privato;
  • il recupero dell’esistente e delle aree di maggiore degrado urbanistico già edificate, senza aumenti ingiustificati di superficie, valorizzando gli elementi architettonici e urbanistici tipici del nostro territorio. A tal fine si potranno prevedere agevolazioni da parte del Comune per “stimolare” questi interventi.

Intendiamo difendere ciò che resta del centro storico (Piazza Zanti e dintorni), mettendo al riparo da ogni tentazione edificatoria intensiva aree particolari quali:

  • ex Bocciodromo Coop: occorre aprire un fermo e serrato confronto con la proprietà proponendole, oltre alla sede della banca, la possibilità di una limitata possibilità edificatoria. Per la restante parte pensiamo ad una riconversione a spazio verde di uso pubblico;
  • ex Mulino Avanzi: siamo per la difesa rigorosa dell’impianto architettonico esistente consentendo un qualificato intervento di recupero e ristrutturazione dell’opificio senza impropri ampliamenti o demolizioni.

Un altro ambito che merita particolare attenzione è l’ex Macello comunale (via XX Settembre), un bellissimo esempio di archeologia industriale di inizio ‘900, ora in grave stato di abbandono, che può invece essere recuperato per un uso economico-sociale a favore della comunità.

Per quanto riguarda l’area industriale di Corte Tegge occorre interrompere ogni possibilità di una sua ulteriore espansione; siamo favorevoli, senza appunto superare i confini attuali complessivi dell’area, a possibili demolizioni e ricostruzioni per adeguamenti a mutate esigenze produttive e ad ampliamenti fisiologici dell’esistente. Occorre concordare con tutte le proprietà della zona la costituzione di una cortina verde alberata lungo tutto il perimetro dell’insediamento. Siamo per una Corte Tegge più funzionale, più bella, più moderna, più conforme ad una visione contemporanea di insediamento industriale, nell’interesse di chi lì ci vive, ci lavora e delle imprese stesse lì insediate.

VIABILITA’ E TRASPORTI

Un argomento delicato è importante per ogni Comune è quello della viabilità, in particolare per un paese molto piccolo come il nostro, con alcune strade del centro storico molto strette e spesso sacrificate alle esigenze degli automobilisti. Automobilisti, d’altro lato, costretti oggi ad un affrontare un vero e proprio percorso ad ostacoli per raggiungere un qualsiasi punto del paese o per entrare/uscire da esso, come spesso ovviamente richiede l’attività lavorativa. Abbiamo usato la parola “ostacoli” non a caso: alcuni dossi attuali sembrano più delle pericolose barriere che non dei moderatori di velocità. La moderazione del traffico non dovrà più essere declinata attraverso l’istallazione di attraversamenti rialzati, costruiti con singolari interpretazioni e pretese sul loro funzionamento. Dovrà bensì essere frutto di una pianificazione a lunga durata, con un passaggio da interventi architettonici intensivi ad un approccio di progetto più ingegneristico. La moderazione del traffico è uno strumento e non un fine, le finalità sono sempre la convivenza fra le componenti di traffico e la riqualificazione urbana e ambientale. Occorrono interventi per una maggior fruibilità dello spazio stradale, equa ridistribuzione trasversale, maggior protezione dell’utenza debole, percorsi differenziati pedoni e ciclisti. Rallentatori come dossi o attraversamenti pedonali rialzati non devono essi stessi creare rischi o disagi per i veicoli che li superano alla velocità prestabilita, tali soluzioni dovranno essere riconfigurate e tolte dalle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per i servizi di soccorso o di pronto intervento. Le soluzione per la riduzione della velocità dovranno incentrarsi sul condizionamento visivo per destare attenzione, tali dispositivi sono consuetudine per chi viaggia all’estero e possono essere: segnaletica a messaggio variabile, semafori con rilevatore di velocità, segnali luminosi, portali di ingresso all’ingresso del Paese e rallentatori ottici. Altre soluzioni altrettanto efficaci sono i cuscini berlinesi, chicane con restringimenti di carreggiata e zone 30 per gli ambiti residenziali.

Riteniamo comunque indispensabile dare un quadro organico allo sviluppo di altre forme di mobilità. L’attuale rete di piste ciclopedonali si è sviluppata in modo disordinato, senza un quadro unitario. Le piste sono scollegate l’una dall’altra, e non arrivano nei centri nevralgici del paese. In particolare aiuterebbe molto, per alleggerire il traffico e diminuire l’inquinamento, una pista ciclabile che colleghi il paese con l’area industriale di Corte Tegge, possibilmente non a ridosso delle attuali strade. Ugualmente urgente è un collegamento tra il centro e il quartiere di Via Martiri della Bettola, oggi isolato (e ribattezzato pertanto da chi ci abita “quartiere Sardegna”) per l’interposizione della ferrovia. Un altro asse che potrebbe essere completato è quello nord-sud, per il quale si può sfruttare il Parco del Rio, che già si dilunga su questa linea. Da questo asse devono però partire collegamenti laterali per il raggiungimento sia di strutture pubbliche (Municipio, Palazzetto dello Sport, cimitero, etc.) che private (centri commerciali, negozi, quartieri). Le piste ciclopedonali non devono esistere solo per lo svago, ma diventare una vera alternativa ai mezzi inquinanti per le attività più comuni. Tutte le piste ciclopedonali, sia quelle esistenti che quelle di prossima realizzazione, devono essere poste in completa sicurezza ed essere perfettamente fruibili dai soggetti con problemi di mobilità (anziani, diversamente abili).

La creazione di un’organica rete ciclopedonale consentirebbe l’attivazione di nuove forme di viabilità collettiva sostenibili, come il Bicibus e il Pedibus, già attivi ad esempio nel Comune di Reggio Emilia. Si tratta di scolari che si recano e tornano da scuola a piedi o in bicicletta accompagnati da genitori volontari (oppure nonni, insegnanti) attraverso percorsi stabiliti, con tanto di fermate intermedie e capolinea.

Sempre in tema di trasporti e viabilità, è imperativo potenziare l’attuale sistema del trasporto pubblico “da” e “per” il Comune capoluogo. Occorre sollecitare l’ACT affinché aumentino le corse del treno Reggio-Ciano (verifica dello stato dell’arte e sostegno alla realizzazione della Metropolitana di Superficie) e studiare la possibilità di un collegamento con mezzo pubblico tra il centro di Cavriago e la Via Emilia, passante per Corte Tegge, in modo da collegarsi alla rete urbana del trasporto pubblico (Bus urbano linea 2 S.Ilario-Reggio Emilia); e/o ampliare la rete urbana del capoluogo affinché arrivi direttamente a Cavriago.

In ultimo proponiamo la sperimentazione del Car sharing (auto condivisa), ovvero l’acquisto da parte del Comune di una o più auto, elettriche o a metano, noleggiabili dai cittadini che ne fanno richiesta. Il servizio è molto utile per i cittadini che fanno uso solo sporadico dell’auto, o per le famiglie che non vogliono acquistare un secondo mezzo, o anche solo per quando il mezzo principale è inutilizzabile per qualsivoglia motivo. Il cittadino è così sgravato da tutte le incombenze relative all’auto (controlli, pagamenti bollo e assicurazione, etc.), mentre la collettività ci guadagna in quanto diminuiscono le auto sulle strade, e utilizzano auto con combustibili meno nocivi per l’ambiente.

LA CURA DEL PATRIMONIO ESISTENTE

Vorremmo che la prossima legislatura si caratterizzasse anche per un approccio che dia l’importanza che merita al tema della manutenzione ordinaria. Un approccio che privilegi la sobrietà, che metta al centro la cura dell’esistente (strutture e uffici comunali, edifici scolastici, palestre e impianti sportivi, strade, parchi e verde pubblico, illuminazione, ecc.) a discapito dell’orientamento che spesso caratterizza molte amministrazioni, cioè quello del “fare”, del realizzare continuamente opere pubbliche mettendo in secondo piano la “custodia” di quello che già esiste. A tal proposito proponiamo di reinternalizzare molte delle attività di manutenzione ordinaria (che ora vengono appaltate a ditte esterne) attraverso la costituzione di una società partecipata al 100% dal Comune di Cavriago. Questo produrrebbe maggiore efficacia/efficienza nella gestione dei servizi e tempi più celeri nel rispondere ai bisogni (e alle emergenze) dei cittadini.

-