CHI SIAMO

CAVRIAGO COMUNE è un MOVIMENTO CIVICO E DI SINISTRA che trova radici nelle tradizioni migliori della nostra comunità: PACE, DEMOCRAZIA, ANTIFASCISMO, LAICITA', PIENO RICONOSCIMENTO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

domenica 27 novembre 2011

LA VALLE CHE RESISTE

SABATO 10 DICEMBRE
presso il CIRCOLO CALAMITA
a CAVRIAGO



domenica 13 novembre 2011

MOVIMENTO NO TAV



una garanzia per il futuro

Comunicato Stampa
dalla valle che resiste e non si arrende, 10 novembre 2011

UN GOVERNO MORIBONDO DICHIARA GUERRA AI CITTADINI 

LA MILITARIZZAZIONE DELLA VAL SUSA PER LEGGE, L’ULTIMO ATTO
L'ultimo atto di un governo moribondo, con l'avallo dell'opposizione, è un decreto che formalizza lo stato di militarizzazione della Val Susa.
Il cantiere-fortino della Maddalena diventerà un "sito di interesse strategico nazionale", cioè un'area militare a tutti gli effetti, con le conseguenze previste all’art. 682 del c.p. per chi lo vìoli: una pena tra i tre mesi e l'anno oppure una multa da 51 a 309 euro.
Non solo. Lo smarino (la roccia estratta nello scavo delle gallerie), anche se inquinato da amianto, uranio, prodotti chimici legati al processo di estrazione, diventerà materiale ordinario per legge, gli iter progettuali delle semplici formalità, con ricadute su tutti i progetti di "grandi opere inutili" sul territorio nazionale, l’ennesimo regalo alle mafie del cemento.
Un pesante attacco alla libertà di manifestare e di dissentire, un segnale dato ai valsusini perché tutti gli altri lo intendano: nessuno disturbi i manovratori.
Soldati nei cantieri, decreti d'urgenza, finanziarie lacrime e sangue: difendere gli interessi di pochi a scapito dei molti.
Prosegue, dunque, lo stato di mobilitazione permanente dichiarato lo scorso maggio e, in risposta all'approvazione del decreto che formalizza la militarizzazione iniziata di fatto il 27 giugno, il Movimento NO TAV risponderà con iniziative di protesta e disobbedienza civile che coinvolgeranno tutto il territorio che va dalla Val Susa alla Val Sangone a Torino
Tutti coloro che si oppongono alle opere devastanti e ad un futuro di precarietà e miseria sono invitati a mobilitarsi in tutto il territorio nazionale per dare un messaggio forte e chiaro: a sarà dura!
No alle Grandi Opere Inutili e Devastanti !
Sì alle Piccole Opere Utili a Difesa del Suolo e dell'Ambiente !

mercoledì 2 novembre 2011

EC - Ecomostro Cavriaghese

Su Facebook a fine ottobre è nata una pagina "EC - Ecomostro Cavriaghese".

Ecco che si presenta:
"Ciao a tutt*!
Mi chiamo EC (Ecomostro Cavriaghese). Sono nato un annetto fa in una spendida zona della pedecollina reggiana (mi si vede benissimo dalla provinciale Reggio-Montecchio, in prossimità della rotonda d'ingresso a Cavriago).
Da qualche mese chi mi stava realizzando mi ha completamente abbandonato lasciandomi in questo stato. Mi aiutate a rintracciarlo?"


(si trova vicino all'acquedotto all'ingresso di Cavriago, rotonda Mariella Burani, andando verso Montecchio)
(ed ecco il progetto)

A luglio era già famoso:

se siete curiosi visitate la pagina di Facebook, e diventate amici di EC.. è in cerca di informazioni forse voi potete aiutarlo!!

NO TAV: un’azione di disobbedienza civile

"I manifestanti hanno raggiunto l'obbiettivo: tagliare le reti del cantiere, nonostante la zona intorno ai lavori fosse la zona rossa dalla prefettura di Torino. Si temevano scontri, proprio nel momento in cui il corteo avesse violato la zona rossa. Ma non c'è stato alcun contatto con le forze dell'ordine." (da il salvagente.it) 


"A viso scoperto e mani nude e con il grande striscione “Giù le mani dalla Val Susa” portato dalle donne, che hanno conquistato la prima linea, il corteo è partito alle 10.30 da Giaglione, muovendosi verso Chiomonte. 
Erano 20 mila persone, secondo i dati degli organizzatori, i manifestanti in Val Susa, mentre le Forze dell’ordine, con 1.700 uomini, 15 autoblindo e un idrante, si sono schierate per proteggere la cosiddetta “zona rossa”. Una zona inviolabile, che è stata anche sorvolata da elicotteri. Alla fine, nonostante i timori, non ci sono stati né incidenti né tensione.

I manifestanti, attraverso il leader storico della protesta Alberto Perino, hanno ribadito la volontà di arrivare alle reti a protezione del cantiere, ma senza alcuna azione violenta contro le Forze dell’ordine.
Le donne alla testa del corteo hanno tagliato la rete e aperto un varco nella recinzione, entrando nell’area protetta una alla volta. 
Dopo una breve trattativa tra Polizia e una delegazione di No Tav gli agenti sono arretrati, lasciando che la “violazione” avvenisse.

Perino: «L’appuntamento è per la prossima manifestazione, che sarà decisa dal coordinamento dei movimenti. Possiamo manifestare vita natural durante, fino a quando le reti del cantiere non cadranno. La partita è lunga, ma si può vincere e siamo convinti di vincerla». " (da gazzettadalba.it)