Domenica prossima 19 aprile, in occasione del mercatino dell'antiquariato, saremo presenti con un banchetto/gazebo in piazza Zanti.
Sarà un'occasione per discutere tra di noi e soprattutto con i cittadini, promuovendo nel contempo le primarie dei candidati del 25 e 26 aprile.
Il banchetto sarà attivo per tutta la giornata. Vi aspettiamo con le vostre idee, suggerimenti, proposte e/o anche solo per fare due chiacchiere.
A presto!
1 commento:
Premessa
Ho partecipato con curiosità ai forum per la individuazione delle linee di programma della lista”Cavriago Comune. Essendo avvezzo ,però, per età ,per formazione ,per abitudine ad altre modalità di discussione sono stato prevalentemente ascoltatore.
Considerando però che alcune delle proposte, delle “idee” da me esposte in recenti discussioni sono ,talvolta, riprese in modo parziale ,ritengo opportuno proporre,per coloro che ne fossero interessati, interamente il mio pensiero sul programma.
Bozze per alcuni aspetti di un programma di governo del comune di Cavriago
Le ridotte dimensioni del nostro comune ,la conseguente altissima densità abitativa per kmq indicano che non è più possibile continuare a costruire in modo intensivo,così come proposto e previsto dalla amministrazione uscente .
Proposte:
* opzione “zero consumo di territorio”,prevedendo , con accordi tra le parti ,senza atti autoritari la possibilità di sottrarre aree all’edificazione,per ridestinarle a verde pubblico o privato che sia.
* Salvaguardando il diritto dei singoli cittadini ad avere una casa propria ,verificare la possibilità di revisione degli attuali strumenti urbanistici (PSC;RUE) per tentare un contenimento della edificazione e in ogni caso una diluizione nel tempo degli interventi previsti.
* Favorire il recupero dell’ esistente e delle aree di maggiore degrado urbanistico già edificate, senza aumenti ingiustificati di superficie,valorizzando gli elementi architettonicio-urbanistici tipici, anche se poveri ,più vecchi se non antichi. A tal fine potranno prevedersi agevolazioni da parte dell’EL per stimolare questi interventi.
* Prevedere procedure semplificate ,più snelle ,meno onerose per i cittadini che intendano intervenire,senza sostanziali modifiche, sulle loro proprietà esistenti.
Ogni sforzo va compiuto per salvaguardare l’impianto urbanistico architettonico del nostro paese puntando al recupero dell’esistente, evitando strappi , lacerazioni del paesaggio urbano (tipo via del cristo o via girondola ) tali da renderlo irriconoscibile, estraneo quasi, a chi da lungo tempo qui è nato o risiede. Difendere l’assetto urbanistico -architettonico ,di una comunità non è operazione nostalgica , ma elemento di comune memoria ed identità collettiva,che preserva il senso di comunità.. Oltre a promuovere una più alta e diversa cultura del costruire e di consumo.
Va integralmente difeso ciò che resta del centro storico (piazza Zanti e dintorni) , mettendolo al riparo da ogni tentazione edificatoria intensiva:
-Ex bocciodromo coop : aprire un fermo e serrato confronto con la proprietà proponendole, oltre alla sede della banca, la possibilità di una modesta possibilità edificatoria 5/6 alloggi . PerLa restante parte una riconversione a spazio verde di uso pubblico.
* Ex Mulino Avanzi: siamo per la difesa rigorosa dell’impianto architettonico esistente consentendo un qualificato intervento di recupero e ristrutturazione dell’opificio senza impropri ampliamenti o demolizioni.
CORTE TEGGE
ritenere CHIUSA ogni ed ulteriore possibilità di espansione di questa area. Possibili demolizioni e ricostruzioni per adeguamenti a mutate esigenze produttive ,e ampliamenti fisiologici
dell’esistente , senza superare i confini attuali complessivi dell’area. Sarà possibile intervenire dentro il perimetro attuale di Corte Tegge non oltre. Concordare con tutte le proprietà che insistono in questa zona la costituzione di una cortina verde alberata lungo tutto il perimetro dell’insediamento. Sono per una corte Tegge più funzionale ,più bella ,più moderna ,più conforme ad una visone contemporanea di insediamenti industriali, ciò è interesse di chi li vive e delle imprese lì insediate.
Ambiente
Dal vuoto dei cinque anni passati alla “legislatura verde “per:
* Rinaturazione e difesa del territorio e dell’ecosistema pedecollinare, anche con rigidi vincoli di piano.
* Protezione totale del verde pubblico e salvaguardia di quello privato.
* Realizzazione entro la legislatura di due/ tre boschi urbani ,uno dei quali integrale.
* Attuazione, entro fine legislatura , della completa raccolta differenziata dei rifiuti.
* stimolare e favorire ,anche con incentivi economici e non solo, la realizzazione di diffusi interventi per il risparmio energetico e la produzione di energia alternativa rinnovabile.
* Enia: il destino Enia ,come era prevedibile, è irreversibilmente segnato. Sempre più il modo di operare sarà in tutto e per tutto eguale a quello di altre aziende private del settore,anche se il socio di riferimento continuasse a restare l’ente pubblico. È chiaro a tutti che la fusione con Iride e le altre possibili e future, la quotazione in borsa, le logiche di mercato che la quotazione porta con se, diluiscono di molto le possibilità di intervento degli enti locali nelle scelte e nella gestione dell’azienda. È un errore non avere separata la questione energia ,dalla questione acqua .
L’acqua è un bene da tenere fuori da ogni logica mercantile,è il bene comune per eccellenza , più importante del petrolio. Nullo può sostituire l’acqua nella vita delle persone .
Così stando la situazione si dovrà lavorare per verificare la possibilità di riportare la risorsa
acqua,non solo le reti, nella piena disponibilità pubblica .Nel caso questa possibilità non fosse possibile, si dovrebbe prendere in considerazione anche la possibilità ,da parte del nostro comune di una totale fuoriuscita da Enia; utilizzando il ricavato per interventi di pubblica utilità in campo ambientale e energetico.
*
Partecipazione e democrazia
Dalla delega alla partecipazione diffusa. Passare dalla democrazia delle istituzioni alla democrazia dei cittadini,
Non si tratta di ritornare ad una idea ,logora e di inefficacia dimostrata, di assemblearismo.
Si vuole, al contrario, mettere in movimento, sperimentare azioni positive ,tese a favorire la partecipazione di OGNI cittadino ,con eguale diritto ed in eguale misura, alla vita ed alle scelte della pubblica amministrazione.
In tale contesto non si può non rilevare che l’attuale sistema elettorale, che prevede l’elezione diretta dei sindaci, ha mostrato negli anni vantaggi e limiti ,luci ed ombre, e la necessità di una “manutenzione” eventuale.
Se infatti tale sistema ha garantito una maggiore stabilità dei governi locali essa è ,di fatto, avvenuta passando attraverso lo svuotamento della funzione ,in primo luogo, dei consigli comunali , poi delle giunte. Con il risultato, non più negabile, di una eccessiva personalizzazione della politica locale ,facendo dei sindaci dei padri padroni, determinando le condizioni per il diffondersi di situazioni di malcostume politico,quando di non vera e propria illegalità. La vita democratica anche quella delle istituzioni locali è il frutto di un delicato equilibrio di poteri, tra i vari organi istituzionali , governato da una logica di pesi e contrappesi. Tale deve tornare ad essere.
Eventuali correzioni dell’attuale legge non dipendono certo da noi. A noi spetta limitane gli “effetti collaterali” .
A tal fine:
* considerare chiusa l’esperienza dei “100 cittadini” per passare a quella “dei cittadini”, nel senso di dare vita a commissioni aperte a tutti i/le cavriaghesi che vorranno parteciparvi ed in ogni caso renderne pubblici i lavori.
* Attuare ,anche in via sperimentale,forme di bilancio partecipativo.
* Modificare lo statuto comunale prevedendo forme di consultazione referendaria preventiva,anche non vincolante, promosse dall’amministrazione relativamente agli interventi di maggiore rilevanza economica o sociale.
* Dare formale attuazione alle commissioni consiliari, con parere non vincolante ,salvo diversi accordi.
* Prevedere nella organizzazione dei lavori del Consiglio Comunale ,norme di garanzia e di tutela di tutte le rappresentanze , costituendo una presidenza del consiglio ,diversa dal sindaco.
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* Riorganizzare la “macchina comunale”
* Giudichiamo di buon livello il funzionamento degli uffici e dei servizi comunali, con alcuni settori di elevata qualità.
Pensiamo sia egualmente necessario render più agile il funzionamento dell’insieme degli uffici
a cominciare da una profonda riorganizzazione di quello tecnico ,che sempre più dovrà essere vocato al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini,sempre meno strumento dell’amministrazione .
-Ripensare l’URP, anche come luogo che agevola, facilita,promuove le possibilità ed i momenti di partecipazione dei cittadini alla “cosa” pubblica. Punto di ascolto non solo di informazione.
Lavori pubblici
Per il prossimo quinquennio noi pensiamo occorra fare un salto di qualità,anche culturale ,nella definizione e nella individuazione di cosa siano i “lavori pubblici”:Ancora strade ,scuole ,marciapiedi ,rotonde, dossi ,parcheggi ,sottopassi,palestre,piscine ecc.ecc.. oppure può farsi spazio un’altra idea lavori pubblici,intesi come lavori di utilità comune. Mettere a bilancio per i prossimi cinque 150.000 euro l’anno per contributi a favore di coloro che promuoveranno interventi di effettivo contenimento dei consumi energetici, crediamo sia pensare a lavori pubblici da cui la collettività ,cittadini ed imprese, avranno benefici importanti. Certamente superiori alla realizzazione di un parcheggio, per quanto utile possa essere. Penso ad una amministrazione in grado di innovarsi,di affrontare la sfide per un diverso modello di sviluppo con coraggio ,insieme ai cittadini. Penso ad una amministrazione che si sforzi di “guardare lontano”, di pensare il ( non solo al) futuro.
- nei modi ,nei tempi che le disponibilità economiche consentiranno promuovere un programma di cablaggio del paese, per rendere con l’uso delle nuove tecnologie, il rapporto con l’amministrazione sempre più a “portata di cittadino”.
* Valutare le possibilità di costituire una” pubblic-company” per la realizzazione di un parco
fotovoltaico
Per quanto concerne altri settori, la cui importanza non va disconosciuta e che sono parte rilevante di una migliore qualità del vivere ,si possono confermare le scelte ad oggi previste.
Scuola
Non è velleitario ritenere che governando in modo diverso da quanto fatto dalla amministrazione uscente, il tasso di incremento della popolazione residente,e senza chiusure campanilistiche, le attuali strutture scolastiche ,comprese quelle in previsione ,siano nella condizione di reggere il prossimo quinquennio. E’ al tempo stesso necessario produrre un grande sforzo per elevare il livello qualitativo dell’offerta scolastica e formativa ,nella comune consapevolezza che una maggiore diffusione del e dei saperi è la prima risposta alla crisi economica, morale ,sociale di una collettività. Va pertanto difesa con forza l’idea della scuola pubblica, come elemento unificante di ogni collettività, in grado di favorire integrazione e coesione .
Proposte :
Lavorare perché nel corso della prossima legislatura si determino le condizioni per andare al superamento dell’azienda speciale “Cavriago infanzia” la cui costituzione resta un grave errore . Nel caso non fosse più possibile l’ipotesi avanzata , aprire un confronto serrato con i comuni vicini per dare corso ad una unione comunale per le scuole.
Già da subito,però, vanno previste forme di gestione dell’azienda speciale che ribaltino quelle vigenti e ne cambino il segno:
* assicurare la presenza di rappresentanti della minoranza consiliare negli organi di gestione dell’azienda .
* Il presidente dell’azienda speciale non potrà, come avviene ora, essere un amministratore del comune, dovrà essere indicato dal sindaco e approvato dal Consiglio Comunale.
* Il personale dell’azienda speciale dovrà esprimere un parere consultivo( non vincolante)
Su bilancio e programmi dell’azienda.
* Le assemblee degli utenti(genitori) dovranno esprimere la loro rappresentanza in seno al consiglio di amministrazione dell’azienda
Centro culturale ,villa Sirotti-Bruno:
La futura apertura del nuovo centro culturale in villa Sirotti pone ai futuri amministratori una inedita sfida che non può essere di basso profilo, come sino ad ora è parso.
Programmare la vita, il ruolo del centro culturale non è pensare di fare in uno spazio maggiore ,più grande ,ciò che si è fatto in locali più contenuti. Saremmo davanti alla solita montagna capace solo di partorire topolini ,se così fosse .
È invece necessario invertire i termini della questione: come un piccolo comune può mettere in campo e gestire un grande progetto culturale in grado di varcarne i confini , avendo l’ambizione e l’obiettivo di diventare polo d’attrazione di rilevanza extracomunale.
E’ del tutto evidente che se l’ambizione è questa ,e non può essere altrimenti,i mezzi ,gli strumenti,la struttura coi quali sino ad oggi si è gestito l’odierno centro culturale sono assolutamente inefficaci ed inadeguati alle ambizioni.
Vanno pertanto ,ora, ampiamente ripensati e rivisitati.
Occorre pensare a forme di gestione più ampie , con la presenza di figure che assicurino conoscenze , saperi , specializzazioni adeguate a perseguire le mutate finalità e indispensabili per raggiungere gli obiettivi prima tratteggiati.
Nel quadro di un complessivo ripensamento e riposizionamento del nuovo centro culturale non sono da escludersi forme di gestione non più demandate esclusivamente all’ente locale, ma interessanti anche altri soggetti, che possano garantire,anche economicamente , un interesse ed una disponibilità alla progettazione , alla gestione di attività di eventi culturali specifici.
Senza mettere in discussione la proprietà ed il controllo pubblico del centro si dovrebbe stimolare ,favorire ,riconoscere anche istituzionalmente la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati( altri comuni,provincia, regione, banche,imprese, associazioni,benefattori….) costituendo un nucleo forte per la gestione e la realizzazioni di iniziative e programmi di eccellenza.
Né la gestione,né le attivita’ potranno essere come ora ,(che pure per taluni aspetti sono di assoluta qualità)
Occorre tematiche ,iniziative ,attività che facciano del nuovo centro un magnete di attrazione e di qualità a scala regionale. La stessa gestione della biblioteca e l’approccio al libro dovranno ricevere nuovo e duraturo slancio, sia nella promozione del libro e della lettura ,sia nella promozione e conoscenza degli autori contemporanei,delle case editrici ,ambire ad essere una promo-book-house di punta nel panorama editoriale.
Visto l’ambiente nel quale sorgerà il nuovo centro culturale è d’obbligo pensare un utilizzo del parco in sinergia e di sostegno alle attività , non solo come luogo di estive ombre.
Per la realizzazione di quanto prima prospettato occorre investire in misura neppure paragonabile a quanto investito in passato o attualmente. I tempi non sono certamente tra i migliori per le disponibilità economiche dei comuni la ricerca di nuove e diverse forme di gestione e la ricerca di finanziamenti è anche ,ma non solo ,una necessità .Mettere soldi nella attività culturale nello sviluppo della cultura non significa spendere , ma investire ,che è cosa diversa . Finanziare cultura è quasi sempre un ottimo investimento tanto per il pubblico che per altri soggetti e può contribuire allo sviluppo economico e sociale della nostra comunità e della provincia. E’ d’ aiuto come “ altri “ hanno detto in passato “imparare a guardare lontano”.
Jones Reverberi
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