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martedì 28 febbraio 2012

Il podestà di Cavriago calpesta il Consiglio comunale

Ieri sera durante il Consiglio comunale è successa una cosa senza precedenti. Il Presidente del Consiglio, cioè il sindaco Vincenzo Delmonte, ha deciso di cancellare d’ufficio - interpretando il Regolamento in modo unilaterale e attribuendosi un potere che non ha - 7 punti iscritti all’ordine del giorno.
I fatti. Dopo circa due mesi e mezzo ieri sera il sindaco ha deciso finalmente di convocare il Consiglio, alle ore 21, mettendo all’ordine del giorno 19 (diciannove) punti. Tra questi vi erano anche una mozione e un’interrogazione presentate dal nostro gruppo in merito alla mancata realizzazione delle dotazioni territoriali derivanti dall’ambito residenziale di Pratonera che sono state discusse per prime per oltre un’ora. Questa discussione, nella quale il sindaco si è esibito in un’imbarazzante difesa a spada tratta dei costruttori, deve aver fatto perdere la ragione a Delmonte. Il sindaco infatti richiamando l’art. 18 comma 7 del Regolamento del Consiglio - “All’inizio di ogni seduta consiliare deve essere riservato al Sindaco o all’assessore delegato un periodo non superiore ad un’ora per rispondere alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentato dai Consiglieri” - ha deciso di stralciare dai lavori quattro nostri ordini del giorno, due della maggioranza e uno del PDL sostenendo, tra lo stupore generale e le proteste dei gruppi di minoranza, che anche gli odg sono “istanze di sindacato ispettivo”. Un atto gravissimo, autoritario, antidemocratico, davvero indegno per chi ricopre un ruolo così importante: è stato letteralmente calpestato il diritto di iniziativa dei Consiglieri comunali. Il sindaco non ha concesso al Consiglio di discutere i temi che i Consiglieri di maggioranza e minoranza volevano discutere. Dopo questo fatto abbiamo abbandonato per protesta il Consiglio comunale.
Se Delmonte è stanco di fare il sindaco, ne avrebbe anche motivo visto che è quasi vent’anni che ricopre questo ruolo, dovrebbe valutare di abbandonare prima della fine del mandato. La democrazia locale ne gioverebbe molto.

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