Nel prossimo Consiglio comunale presenteremo un ordine del giorno per favorire - dopo la straordinaria raccolta di oltre 1.400.000 firme a sostegno dei tre quesiti referendari - una moratoria contro la privatizzazione dell'acqua e per fare aderire il Comune di Cavriago alla manifestazione "L'ACQUA E' UN DIRITTO UMANO NON UNA MERCE" che si terrà a Bologna il prossimo 4 dicembre.
Qui sotto riportiamo il testo dell'odg che se approvato - dopo quello del novembre 2009 che aveva prodotto il riconoscimento dell'acqua nello Statuto comunale come “Diritto Umano all'acqua” (ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico) e dopo quello dello scorso giugno che aveva formalizzato l'adesione del Consiglio comunale di Cavriago alla campagna referendaria "L'ACQUA NON SI VENDE" - andrebbe ad integrare un ampio e positivo percorso istituzionale.
ORDINE DEL GIORNO: MORATORIA SULLE SCADENZE DEL DECRETO RONCHI E ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 4 DICEMBRE “L’ACQUA È UN DIRITTO UMANO, NON UNA MERCE”
PREMESSO
- che in data 26/11/2009 il Consiglio comunale di Cavriago ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che prevedeva:
- di riconoscere nello Statuto del Comune di Cavriago “il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile e inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”;
- di approvare i seguenti principi:
- l’acqua è un bene comune,un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato;
- la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero;
- la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntate a criteri di equità,solidarietà anche in rapporto alle generazioni future e rispetto degli equilibri ecologici;
- il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi;
- il servizio idrico integrato è un servizio pubblico essenziale di interesse generale, privo di rilevanza economica e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza, ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione, articolo 117 della Costituzione, che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.
3. di impegnare il Sindaco e la Giunta:
· a riaffermare attraverso ogni proposta gestionale e di principio all’interno dell’ATO la titolarità dei comuni ad esercitare il potere di indirizzo, di controllo e di determinazione del piano tariffario in coerenza con il riconoscimento del principio dell’acqua come diritto umano essenziale;
· ad intervenire presso la Regione Emilia Romagna affinché la stessa avvii ricorso presso la Corte Costituzionale, vedi Regione Puglia,su quanto previsto dall’articolo 15 del DL 135 del 2009, già approvato in via definitiva dalla Camera il 19 novembre 2009;
· a promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni: informazione della cittadinanza su vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali; contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dalla sala del Consiglio Comunale, dagli uffici, dalle strutture comunali e dalle mense scolastiche anche attraverso la costruzione di distributori-dispensatori pubblici accessibili a tutti i cittadini.
CONSIDERATO
- che lo scorso 31 marzo il “Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua” - costituito da centinaia di comitati territoriali, insieme a numerose realtà sociali e culturali - ha deciso di promuovere tre quesiti referendari per contrastare la privatizzazione dell’acqua depositando a luglio 2010, presso la Corte di Cassazione di Roma, oltre 1.400.000 firme, tra le quali vi sono anche quelle di 500 cittadini cavriaghesi;
- che in caso di elezioni politiche anticipate la consultazione referendaria, che secondo il normale percorso legislativo deve essere indetto nella primavera del 2011, verrebbe posticipata di un anno;
- la soppressione, a decorrere dal marzo 2011, delle Autorità d'ambito territoriale ai sensi dell'art. 1 del DL 25 gennaio 2010, convertito, con modificazioni, in Legge 42/2010, che attribuisce alle Regioni il compito di definire il compito di definire entro un anno, con legge, le funzioni già esercitate dalle A.ATO.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CAVRIAGO SI IMPEGNA A
1. Sostenere la possibilità, da parte dei cittadini, di pronunciarsi sulla gestione del servizio idrico, attraverso le seguenti azioni:
· sostenere la richiesta al Parlamento di una moratoria sulle scadenze imposte dal comma 8 dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, così come modificato dall'art. 15 del DL 135/2009 convertito, con modificazioni, in della Legge n. 166/2009, in merito all’obbligo di messa a gara della gestione del servizio idrico;
· sostenere la richiesta al Parlamento nel caso di elezioni politiche anticipate, di un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da consentire lo svolgimento dei referendum entro il 2011.
2. Rivendicare il ruolo delle amministrazioni locali nella gestione del SII, attraverso le seguenti azioni:
· sostenere la richiesta al Parlamento di una moratoria sulle scadenze imposte dall’art. 1 del DL 25 gennaio 2010, convertito, con modificazioni, in Legge 42/20106 bis della Legge 42/2010, in merito alla soppressione delle Autorità d'ambito territoriale;
· contrastare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.
IL CONSIGLIO COMUNALE ADERISCE INOLTRE
alla manifestazione regionale convocata dal “Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua” “L’acqua è un diritto umano, non una merce” che si terrà a Bologna il 4 dicembre 2010 a partire dalle ore 15, assicurando altresì la presenza del gonfalone del Comune.
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