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mercoledì 2 novembre 2011

NO TAV: un’azione di disobbedienza civile

"I manifestanti hanno raggiunto l'obbiettivo: tagliare le reti del cantiere, nonostante la zona intorno ai lavori fosse la zona rossa dalla prefettura di Torino. Si temevano scontri, proprio nel momento in cui il corteo avesse violato la zona rossa. Ma non c'è stato alcun contatto con le forze dell'ordine." (da il salvagente.it) 


"A viso scoperto e mani nude e con il grande striscione “Giù le mani dalla Val Susa” portato dalle donne, che hanno conquistato la prima linea, il corteo è partito alle 10.30 da Giaglione, muovendosi verso Chiomonte. 
Erano 20 mila persone, secondo i dati degli organizzatori, i manifestanti in Val Susa, mentre le Forze dell’ordine, con 1.700 uomini, 15 autoblindo e un idrante, si sono schierate per proteggere la cosiddetta “zona rossa”. Una zona inviolabile, che è stata anche sorvolata da elicotteri. Alla fine, nonostante i timori, non ci sono stati né incidenti né tensione.

I manifestanti, attraverso il leader storico della protesta Alberto Perino, hanno ribadito la volontà di arrivare alle reti a protezione del cantiere, ma senza alcuna azione violenta contro le Forze dell’ordine.
Le donne alla testa del corteo hanno tagliato la rete e aperto un varco nella recinzione, entrando nell’area protetta una alla volta. 
Dopo una breve trattativa tra Polizia e una delegazione di No Tav gli agenti sono arretrati, lasciando che la “violazione” avvenisse.

Perino: «L’appuntamento è per la prossima manifestazione, che sarà decisa dal coordinamento dei movimenti. Possiamo manifestare vita natural durante, fino a quando le reti del cantiere non cadranno. La partita è lunga, ma si può vincere e siamo convinti di vincerla». " (da gazzettadalba.it)

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