Martedì sera si è svolto il primo forum, momento di partecipazione che ha l'obiettivo di costruire insieme a tutti i cittadini interessati le proposte programmatiche da presentare alle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno.
Il forum – che ha trattato i temi della “democrazia” e della “cultura” – ha infatti registrato un discreto numero di partecipanti (tra i quali diversi giovani) e un ottimo livello degli interventi che si sono via via susseguiti.
Durante la serata sono stati anche distribuiti i primi moduli (scaricabili dal blog) per le autocandidature alle elezioni primarie che si terranno il 25 e il 26 aprile. Autocandidature che possono essere avanzate da tutti i cittadini interessati e che riguardano sia il ruolo di candidato sindaco, sia quello di consigliere comunale.
Particolarmente apprezzata è stata la modalità nuova di “fare politica” che stiamo provando a sperimentare, modalità che ha l’obiettivo di rifondare e ricostruire un’altra politica mettendo al centro del proprio agire la democrazia e la partecipazione attiva dei cittadini.
Iil forum è ancora aperto e continua qui sul blog, nei commenti, dove riportiamo anche gli interventi dei partecipanti alla serata.
18 commenti:
Durante un'Assemblea Pubblica, quando ho chiesto di parlare la seconda volta, non me lo hanno permesso. Ho partecipato a quella Assemblea e i rappresentanti in Consiglio non erano neppure preparati.. sembrava non avessero nemmeno letto lo Statuto. Facendomi parlare solo una volta non c'è stata democrazia.
Però penso che gli anziani non saranno raggiunti con questa lista..
Non dobbiamo avere paura, la voglia di fare c'è e siamo in abbastanza per continuare! Noi non vogliamo partire da un'idea precostituita, ma è una cosa tutta nuova. Superata la barriera del nuovo, sono pronto a farmi trascinare.
L'abbinamento tra democrazia e cultura è giusto, se c'è cultura comprendiamo l'esigenza di democrazia.. sapere e scegliere.. sapere e dare. Non mi ha convinto la Commissione dei 100 cittadini, era solo demagogia e ne sono uscito subito. Sono per la divulgazione della cultura e non per la centrifuga della cultura. La conoscenza è cultura ed è una base fondamentale. Se non si sa non si è utili alla democrazia.
utilizzare strumenti giusti è un'idea positiva. Bisogna pensare però anche a strumenti cartacei per chi non raggiunge gli strumenti informatici. Sono scettica nei confronti dei politici e della politica, ma questo programma mi piace.. ma c'è tanto da lavorare.
Bisogna sfruttare gli spazi e i luoghi di Cavriago. Ora in Piazza ci sono più gruppi disturbatori, invece prima era un luogo di ritrovo, anche di notte. Piazza Zanti, Piazza Lenin, Piazza Benderi, la Zona Peep in cui ci abitano tantissimi bambini che vengono all'asilo.
Cultura e democrazia racchiudono tutti gli ambiti!
Mi chiedo come si possa utilizzare il bilancio partecipativo.. è sperimentato in contesti vicino al nostro? Che risultati ha avuto?
Rispetto alla dimensione territoriale ed abitativa locale, è stato applicato a Novellara. Per esempio vengono scelti 4 progetti (progetti e non budget), c'è un ciclo di Assemblee, cioè momenti di discussione collettiva, e poi c'è una Commissione valutativa. La proposta più votata viene messa in atto.
Per esempio il Comune di Reggio ha un Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Cavriago comune è un nuovo modo di fare politica, è un'opportunità per farsi sentire e per sviluppare i bisogni di ognuno.
Ho avuto personalmente delle brutte esperienze di democrazia qui a Cavriago..
Di cultura però ce n'è tanta.. se la ludoteca viene messa in Villa Sirotti, al suo posto verrà a mancare un luogo per i bimbi e per le mamme.. Bisogna pensare a cosa verrà messo al posto dell'attuale ludoteca!
Si spezza la rete centralizzando in unico luogo. E' difficile mettere le cose assieme, riunire, ma ancora più difficile è mantenere una rete.
Finora le varie associazioni e i gruppi attivi di Cavriago non sono stati presi in considerazione, se non con qualche fondo sporadico.
Sono fondamentalmente d'accordo con questo programma! Soprattutto sulla partecipazione. Non sembra sia solo una facciata come quella attuale.
Per quanto riguarda la Cultura: mi sembra di capire dalle Assemblee per il nuovo centro culturale, che non ci sia l'impegno a riempire il centro. Si parla di argomenti tecnici, da delegare completamente a chi è esperto. Servono i contenuti. Non solo dei servizi.
La biblioteca può sembrare un magazzino, ma i dati della biblioteca di Cavriago confrontati alla media nazionale sono buoni. Viene tanta gente da fuori Cavriago.
L'ubicazione del centro culturale non è buona.
Vorrei che nelle proposte ce ne fossero alcune concrete per utilizzare i servizi esistenti, compresa la ludoteca. Penso che occorra indirizzare i bibliotecari, e l'Assessore a prendere le decisioni giuste e a comprendere le esigenze dei cittadini.
Il centro culturale è un progetto troppo grande per le finanze attuali. Dobbiamo pensare a come riempirlo.. è impegnativo dal punto di vista economico e progettuale. Nel mio ideale mi immaginavo una villa vissuta dai cittadini!
L'investimento per la villa è molto elevato. Non è proporzionato al fatto che non ha contenuti. C'è un problema di costi. Quali contenuti abbiamo da mettere dentro? Abbiamo tanti bei contenitori, uno di questi è il Cinema Teatro 900.
Bisogna rieducare la gente alla partecipazione, ai beni comuni. Il fallimento della Commissione dei 100 cittadini era già prevedibile dall'inizio, già solo per il fatto che era a numero chiuso. La gente non ha partecipato perchè non c'era interlocuzione vera, era tutto “preparato”. I programmi partecipati sono fondamentali per cercare di parlare con i cittadini.
Il progetto di Cavriago Comune è molto bello, ma ho dei dubbi sulla messa in pratica del sistema di democrazia partecipata. Bisognerebbe semplificare il bilancio, per renderlo comprensibile a tutti. Questo per me è il miglior progetto di democrazia partecipata.
Non sono mai riuscito a capire i reali bisogni del Centro Culturale. Il dire cosa si vuol dare ad un contenitore è importante! L'Amministrazione Comunale ci vuole fare tante cose.. ma quando si va a chiedere fondi per qualcosa, questi non ci sono mai.
Rimangono i partiti: sono però di idee e non di ideologie come è stato fino adesso. Ma bisogna pensare a come può essere questa transizione da ideologie a idee. Ai giovani è stato spesso detto che la politica è una cosa sporca e si sono allontanati.
Permettetemi una citazione:
"Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione."
Vorrei approfondire un punto del programma al quale tengo molto, e che da tempo sto pubblicizzando discutendone con altre persone. Mi riferisco a quello che è stato definito, in una delle slide qui sopra, il “Palazzo della Democrazia” (un po’ troppo aulica forse come definizione, temo che qualcuno possa spaventarsi…).
In pratica, l’intenzione è quella di affidare la gestione dell’attuale centro culturale, destinato a svuotarsi a favore di quello nuovo, ad alcuni/e ragazzi/e del paese.
Il Comune, e gli stessi ragazzi, dovrebbero impegnarsi per attrezzare, nel tempo, la struttura. Alcuni esempi:
- creare una rete wi-fi con libero accesso per i cittadini, sull’esempio di alcune città italiane. Chiunque con un notebook potrebbe collegarsi quindi alla rete gratuitamente.
- Creare postazioni internet/svago, con computer collegati in rete locale e alla rete internet. I computer potrebbero essere assemblati recuperando, come spesso avviene, componenti dalla discarica o da PC dismessi.
- Un videoproiettore
- Tavoli e sedie, armadi, divanetti.
- Un angolo cucina (anche in questo caso non subito, ma col tempo)
Gli spazi dovrebbero essere a disposizione per diverse associazioni ed eventi. L’importante è evitare una spartizione delle stanze (una stanza all’associazione A, una stanza all’associazione B, etc), ma organizzarsi affinché chiunque, all’occorrenza, possa trovare di volta in volta uno spazio e gli strumenti necessari per un incontro, per un dibattito, per una festa di compleanno, una partita in rete tra amici, una semplice partita a carte. Il calendario sarebbe gestito dai volontari.
Penso anche, e non ho remore nel dirlo, che si possa consentire ai ragazzi e alle ragazze che gestiranno la struttura di pernottare all’interno. Ovviamente i medesimi saranno responsabilizzati in merito al bene comunale, e non dovranno superare un determinato numero.
Questo consentirebbe anche di tenere aperta la struttura in orari diversi da quelli soliti dei servizi pubblici (la sera ad esempio).
Per il sottoscritto la prima occasione per uscire di casa è stata il servizio civile. Sappiamo che oggi è molto difficile, vuoi per i costi dell’affitto e delle abitazioni, vuoi per il lavoro troppo spesso precario, lasciare il tetto dei genitori. Questa potrebbe essere l’occasione per fare questa esperienza per la prima volta.
In definitiva questo centro offrirebbe un’opportunità di incontro per i ragazzi (e non solo), nel famoso “salotto” (non più tale da tempo) della collettività, il centro del paese. L’occasione di avere finalmente un luogo, uno spazio, praticato e aperto.
Ogni proposta per integrare questa idea, ogni critica, è ben accetta.
LF
Buongiorno, ero presente l'altra sera all'assemblea e volevo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dal modo in cui si è voluto organizzare la serata; mettersi tutti quanti uno a fianco all'altro facilità l'avvicinamento e lo scambio, spero davvero che si continui così anche nelle prossime serate!
In particolare per quanto riguarda il tema dell'assemblea: è necessario pensare in maniera differente ai luoghi e agli spazi, non esiste solo Piazza Zanti ( in cui peraltro ho visto raramente iniziative comunali interessanti) bisogna tornare a far vivere vecchi spazi e luoghi che nel nostro comune sembrano dimenticati, attraverso iniziative di richiamo oppure, se non si ha la forza di farlo, incentivando e supportando sia a livello burocratico sia concretamente, le associazioni e le persone che ne abbiano la voglia.
Democrazia e cultura sono legati insieme a filo doppio, bisogna ricucire i rapporti tra i cittadini e le istituzioni, la risposta ai contenuti di Villa Sirotti potrebbe essere questa.
Bisogna mettere sul tavolo nuove pratiche di partecipazione, che sappiano coinvolgere le persone, renderli responsabili ciascuno della propria parte nel processo di vita comunitaria.
Si può decidere che va tutto bene così, ognuno per sè, con i propri interessi, i "propri" luoghi da vivere, le proprie amicizie e non ci rende bene conto di cosa voglia dire appartenere ad una comunità, ad un territorio.
Penso che di questi tempi, parlare di democrazia, di libertà, di società diverse che escono dall'individualismo, ne valga la pena parlare e anche se la risposta non è dietro l'angolo, cercare di andare oltre l'affermazione: c'è crisi in generale, è già un passo in avanti per risolverla.
Mi piace l'idea di far gestire ai ragazzi/volontari di Cavriago quello che sarà il vecchio centro culturale, credo che potrà essere una vera opportunità per chi ne sarà partecipe, di gestione allargata e partecipata del proprio territorio, opportunità d'incontro di collaborazione di crescita e perchè no di nuova appartenenza.
La fascia d'età compresa tra i 13 ed i 18 anni, quella che noi chiamiamo preadolescenza ed adolescenza, fino a questo momento nella gestione delle politiche giovanili non è stata presa molto in considerazione, ora abbiamo la possibilità di fare qualcosa in proposito anzi di accompagnare i ragazzi a costruire qualcosa usando le loro potenzialità ascoltando i loro punti di vista ed i loro bisogni.
Aggiungo che oltre ai "servizi" sopra elencati si potrebbe pensare ad organizzare serate a tema, cineforum, corsi gratuiti per ragazzi di ogni tipo:fotografia-musica-pittura-cucina multiculturale ecc (chiaramente accessibili alla struttura).
Condivido l'apertura alle associazioni del territorio che ancora non hanno la possibilità di una sede potrebbe essere un modo per far circolare libera informazione e conoscenze oltre a sensibilizzare i cittadini verso tematiche e situazioni sconosciute al paese.
EB
Grazie EB del tuo supporto. Ottime le idee dei corsi, ma l'importante, davvero, è che siano autogestiti. Forse risulteranno meno "professionali", ma quando le cose diventano per contro troppo "strutturate", temo sempre si trasformino in un "doposcuola" con tanto di insegnanti. Per me è davvero fondamentale avere un punto e uno spazio di incontro aperto e quanto più libero. Ti assicuro che non è poco, oggi. Per una società che ci chiede di stare davanti alla tv a guardare Maria De Filippi, una partita a briscola con persone in carne ed ossa sedute ad un tavolo significa ritrovare una forma di aggregazione sociale impensabile e fuori da ogni schema! :)
Grazie ancora per i tuoi suggerimenti!
Trasparenza e mandato elettorale.
Vorrei chiedere alla lista di creare un rapporto trasparente tra eletti in consiglio e cittadini.
Semplicemente:
- inserire prima di ogni consiglio comunale l’elenco dei punti all’ordine del giorno in un apposito sito (nel sito della lista e/o, se ve ne sarà la possibilità, in quello del comune)
- inserire eventuali punti di vista dei consiglieri eletti sui singoli punti, creando uno spazio di confronto e discussione dove il cittadino può rapportarsi con la rappresentanza in consiglio
- dopo il consiglio, postare gli interventi dei consiglieri (o perlomeno dei riassunti), indicando se hanno espresso voto favorevole, negativo o di astensione su ogni punto.
- se mezzi e risorse lo consentono, si potrebbero anche mettere online i video del consiglio comunale (che inviterei ad attrezzarsi in tal senso) o perlomeno i file audio.
Stessa cosa dovrebbe avvenire per le (eventuali) commissioni consigliari.
Grazie dell’attenzione.
GC
Alcune cose a cui ho pensato...
Al fine di rendere possibile e praticare la partecipazione è necessario costruire un ponte tra rappresentanti e rappresentati che intervenga in maniera chiara nella vita politica e sociale del paese.
-Sarebbe necessario renderne più accessibile l’utilizzo del referendum e diversificarlo in propositivo, abrogativo e consultivo applicando soglie diverse del numero firme necessario per attivarlo.
- Commissioni permanenti e temporanee aperte ai cittadini su indicazioni dei partiti in consiglio. Bisogna definire il numero dei componenti e quale potere attribuire, prevedere relazione finale in consiglio con possibilità di parola dei componenti
- Inserimento in un rappresentante delle comunità straniere in consiglio comunale; a Cavriago le persone straniere ammontano a circa 700 e non sono rappresentate da nessuno in quanto non hanno diritto di voto. Credo vada sperimentata una esperienza di questo tipo perché può essere la base per tentativi di integrazione sociale, culturale e politica.
- Forum cittadino. Questo organismo dovrebbe essere la forma più apertamente democratica del paese dotato di autonomia di convocazione, di libero accesso a tutte le persone che vogliono partecipare. I partecipanti devono entrare in possesso di tutte le informazioni necessarie per esprimere un parere ponderato. Il modello maggiormente utilizzato è il bilancio partecipativo, strutturato in diversi modi.
N
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