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CAVRIAGO COMUNE è un MOVIMENTO CIVICO E DI SINISTRA che trova radici nelle tradizioni migliori della nostra comunità: PACE, DEMOCRAZIA, ANTIFASCISMO, LAICITA', PIENO RICONOSCIMENTO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

venerdì 20 novembre 2009



Le mani sull'acqua.


Il governo ha approvato ieri il Decreto legge per la privatizzazione dell’acqua.



La Camera ha approvato l’art. 15 del D.L. n. 135/2009 relativo all’”Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Più semplicemente l’articolo come secondo nome fa: “Privatizzazione dei servizi pubblici locali”.
Mentre cioè la maggior parte del mondo persegue linee e strategie esattamente contrarie che vanno nella direzione di rimettere al centro il “pubblico” rispetto alla gestione di alcuni settori dell’economia, il nostro governo decide che i beni pubblici per eccellenza - in particolare l’acqua - debbano esser gestiti dai privati in nome del libero mercato. Si delega quindi all’ancora deregolamentata finanza - cioè alla causa principale dell’attuale drammatica crisi economica - la gestione dei beni che più caratterizzano e che più incidono sulla nostra vita.

Tutto questo poi appare paradossale se consideriamo che il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sbandiera quotidianamente crociate contro la globabilizzazione, la finanziarizzazione dell’economia, le banche poi, nel concreto, regala alle multinazionali la gestione dell’acqua e quando si tratta di sostenere proposte come quella di Gordon Brown relativa al rilancio della “Tobin tax”, cioè la tassazione delle transazioni finanziarie al fine di cancellare larga parte dei movimenti speculativi, fa finta di non sentire e si gira dall’altra parte.

Nel concreto l’art. 15 prevede: l’obbligo della gara, la liquidazione definitiva delle Spa a totale capitale pubblico, la generalizzazione e l’affermazione delle società miste definendo il 30% come tetto massimo della partecipazione pubblica (facendo cadere così anche l'ultima foglia di fico di qualche amministratore che nel passato ha sostenuto che con il 51% delle azioni il controllo maggioritario del pubblico era assicurato).

In questi giorni sono state moltissime, tutte puntualmente ignorate dai media, le manifestazioni di dissenso promosse dal “Forum italiano movimenti per l’acqua” e dai tantissimi comitati territoriali. Ad esse si poi aggiunte tante prese di posizioni formali di diverse istituzioni locali.

Nel prossimo Consiglio comunale di Cavriago presenteremo come gruppo consiliare Cavriago Comune una proposta per la “costituzionalizzazione” del diritto all'acqua che prevede:

  • a) il riconoscimento nel nostro Statuto Comunale del “Diritto Umano all'acqua” (ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico);

  • b) la conferma che il principio della proprietà e della gestione del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

  • c) il riconoscimento (sempre nello Statuto Comunale) che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.

Sarebbe davvero un segnale positivo che anche il PD - soprattutto per dare concretezza alla parola “alternativa”, utilizzatissima nelle prime uscite del neo-segretario Bersani - sostenesse e condividesse, anche nel locale, prese di posizione e proposte come la nostra che, riteniamo, prefigurino reali (e alternative) rielaborazioni politiche, economiche e sociali.



qui di seguito l'ordine del giorno:

“RICONOSCIMENTO DELL'ACQUA COME BENE COMUNE E DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO COME SERVIZIO PRIVO DI RILEVANZA ECONOMICA”


PREMESSO che:

-l’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita. Pertanto, la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile ed all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’art. 2 della Costituzione; a partire dalla promulgazione della Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo 1968) la concezione dell’acqua come “bene comune” per eccellenza si è affermata a livello mondiale;


- peraltro, il “bene acqua”, pur essendo rinnovabile, per effetto dell’azione antropica può esaurirsi: è quindi responsabilità individuale e collettiva prendersi cura di tale bene, utilizzarlo con saggezza, e conservarlo affinché sia accessibile a tutti nel presente e disponibile per le future generazioni;


- la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”;


- inoltre, la risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno - priorità 2003-2006 - già affermava, al paragrafo 5, "essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno";


CONSIDERATO


- che per sostanziare il principio del diritto dell’acqua come universale e inalienabile, nonché per riorientare il sistema di tariffazione agevolata per le fasce sociali meno abbienti verso un sistema che assicuri maggiore responsabilizzazione degli utenti e politiche di risparmio idrico, appare opportuno introdurre all’interno dell’ordinamento la definizione del servizio idrico integrato come servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica.


CONSIDERATO


- che oltre 100 cittadini cavriaghesi dei 400.000 a livello nazionale, hanno apposto la propria firma a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare concernente “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”.


VISTO


- l’articolo 23-bis del D.L. 25/06/2008 n. 112 convertito nella legge 6 agosto 2008 n. 133 - che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati.


CONSIDERATE


- le successive modifiche ed integrazioni apposte al suddetto art. 23bis dall’art. 15 del D.L. n. 135/2009, già approvato al Senato lo scorso 4 novembre e in via di approvazione definitiva alla Camera, che muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali.


IL CONSIGLIO COMUNALE DI CAVRIAGO SI IMPEGNA


1. a “costituzionalizzare” il diritto all'acqua, attraverso le seguenti azioni:

riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il “Diritto Umano all'acqua”, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;

confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000;


2. a promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di attraverso le seguenti azioni:

informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;

contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili - a cominciare dagli uffici, dalle strutture comunali e dalle mense scolastiche - anche attraverso la costruzione di distributori/dispensatori pubblici accessibili a tutti i cittadini.


Cavriago, 13 novembre 2009


Davide Farella


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